Vesuvio Bianco Doc

questa è una DOC alla quale sono particolarmente affezionato, visto che sono nato nel lontano 1971 proprio in un comune adiacente alla zona di produzione. La bellissima e storica città dei Pompei.

Mio nonno materno aveva vitigni di “caprettone” e produceva questo vino per figli, parenti e nipoti.

I profumi ed i colori di questa terra restano per me ricordi indelebili

il casolare nel comune di Trecase, con il Vesuvio che si erge alle spalle e con una spettacolare vista sul Golfo di Napoli. La cantina sotto il casale con una lunga e ripida scala. Il pavimento in terra lavica, le volte alte e le botti secolari. Sento ancora il profumo del legno intriso dagli aromi speciali di questo vino

Il forno a legna dove a Pasqua si cuoceva il Casatiello (dolce e salato), le “nserte” di pomodori appese al muro, ed il profumo dei carciofi cotti sulle “fornacelle”

di seguito vi trascrivo un estratto del disciplinare che nel 1983 ha riconosciuto la DOC “Vesuvio”

La caratteristica principale di questa Doc è la particolare conformazione del terreno nel quale vengono coltivati i vitigni. Si tratta di una terra di origine lavica, molto scura, quasi nera, non argillosa

 

DPR su GU n.167 del 1983

Zone di produzione: 
in provincia di Napoli, nei comuni di Boscotrecase, Trecase, San Sebastiano al Vesuvio e parte di altri 13 comuni della fascia collinare alle falde del Vesuvio (Boscoreale, Cercola, Ercolano, Ottaviano, Pollena Trocchia, Portici, San Giuseppe Vesuviano, Sant’Anastasia, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre Annunziata e Torre del Greco).

Vitigni: 
Coda di Volpe (o Caprettone) e Vedeca, da soli o congiuntamente per almeno l’80%, Falanghina e Greco di Torre per il resto.

Caratteristiche:
colore giallo paglierino più o meno intenso sino al giallo
profumo delicato e aromatico
sapore amabile, spuma persistente
gradazione minima 12%

Come servirlo: 
vino da fine pasto da accompagnare ai dolci classici della tradizione campana. Va sempre rinfrescato sotto i 10°C